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Innovazione e digitalizzazione per una migliore gestione del dolore
La trasformazione digitale è un’importante opportunità che consente di innovare e migliorare diverse attività in ambito sanitario e assistenziale, come ci ha dimostrato l’attuale contesto pandemico. Questo è quanto mai importante nell’area della gestione del dolore cronico, per la quale, recentemente, è stata introdotta la ricetta dematerializzata e sono state avviate alcune iniziative di telemedicina (come teleconsulto e televisita), ovvero di quell’insieme di prestazioni sanitarie attuabili in remoto che spaziano dalla condivisione dei referti al monitoraggio di specifici parametri nel paziente. Tanto, però, resta ancora da fare, in un’area come quella del dolore cronico, che ha un grande impatto sulle persone e sulla qualità di vita.
“L’accelerazione in atto sulla trasformazione digitale – commenta Aldo Sterpone, GM di Grunenthal Italia – “è un’occasione unica per creare dei tavoli di confronto e operativi per individuare i modelli più utili, in questa fase, a garantire efficienza ed efficacia. Flessibilità e collaborazione, nel contesto di una nuova dimensione di collaborazione organica pubblico-privato possono sostenere, ad esempio, reti di ambulatori antalgici in telemedicina, triage in remoto per identificare la migliore risposta assistenziale per il singolo paziente, assicurandone il costante monitoraggio, così come l’ideazione di piattaforme digitali che possano facilitare, hic et nunc, la comunicazione medico-paziente, rivoluzionata dalle nuove prossemiche.
Proprio in quest’ottica, sono stati avviati una serie di progetti di innovazione e di trasformazione digitale nell’area del dolore con l’obiettivo di rispondere ai bisogni dei pazienti e della classe medica.
Il “Progetto Relief – una lotta nelle Regioni, un’emergenza per la sanità” in collaborazione con Italian Health Policy Brief vuole stimolare il dibattito ed un confronto strutturato tra specialisti, atti ad individuare i modelli più utili per garantire efficienza e sostenibilità. La nostra iniziativa si pone l’obiettivo di supportare l’avvio delle reti regionali di terapia del dolore e la costituzione di un Steering Committee ha permesso di identificare le attività necessarie per attuare dei percorsi regionali che si focalizzeranno inizialmente sulla Campania e sul Veneto.
Nell’ambito della digitalizzazione, al fine di diffondere la conoscenza dei nuovi strumenti di interazione a distanza tra medico e paziente, nel giugno scorso è stato invece organizzato un webinar sul tema della telemedicina ed è stato presentato un relativo eBook, con indicazioni sulla normativa italiana in essere, consigli sul rapporto medico-paziente e azioni pratiche per implementare iniziative in remoto. Regionali sono invece ulteriori iniziative pilota di telemedicina che stiamo avviando, ad esempio, in Emilia Romagna e nel Lazio.
Possiamo prevedere un futuro sempre più innovativo, in cui prevarranno intelligenza artificiale e machine learning, realtà aumentate e wearable technologies, ovvero dispositivi indossabili in grado di caratterizzare il dolore dei pazienti o di prevedere l’insorgenza di futuri stadi. La ricerca futura in queste aree cambierà radicalmente lo sviluppo di nuovi trattamenti e migliorerà la nostra attuale comprensione e gestione del dolore. La sfida non sarà l’innovazione tecnologica ma la sua applicazione pratica e quotidiana e la trasformazione culturale che ne consegue.
Grünenthal continuerà a sostenere la trasformazione digitale, per contribuire a rispondere al bisogno di salute e perseguire la nostra visione di un mondo libero dal dolore.